Dodi Battaglia, Roby Facchinetti and Riccardo Fogli – Signed Photo – Italian Singers

Status: In stock

Foto con autografo di Dodi Battaglia, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli.

Dimension: 20 Cm x 25 Cm (Appr.) – 8 x 10 Inches (Appr.)

Date and Place of Signing (Dodi Battaglia): November 20, 2021 in Torricella Peligna, CH (Italy)
Date and Place of Signing (Roby Facchinetti): August 22, 2021 in Rivisondoli, AQ (Italy)
Date and Place of Signing (Riccardo Fogli): July 10, 2020 in Fossacesia, CH (Italy)

This is not a vintage photo or old one. This photo is new, printed and signed in recent years and the signature is original.

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Description

DODI BATTAGLIA BIOGRAFIA:
Dodi Battaglia, all’anagrafe Donato Battaglia (Bologna, 1º giugno 1951), è un chitarrista, cantautore e compositore italiano. Chitarrista e cantante dei Pooh dal 1968, è autore di oltre 140 brani pubblicati, dei quali più di 70 sono stati composti per il gruppo e vanta numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “miglior chitarrista europeo” conferito dal giornale tedesco “Die Zeitung” nel 1981 e da parte della rivista “Der Spiegel” nel 1986.
Carriera
Origini
Donato Battaglia, in arte Dodi, nasce il 1º giugno del 1951 a Bologna, nel quartiere Mazzini, in una famiglia di musicisti: il nonno infatti suonava il mandolino e il pianoforte, lo zio la chitarra e il padre il violino. All’età di 5 anni inizia a studiare la fisarmonica frequentando una scuola di musica fino all’età di 12 anni. Successivamente passa allo studio della chitarra. Grazie all’apprendimento iniziale, che gli dà la base per sviluppare la sua sensibilità di musicista, a poche ore dall’acquisto, il piccolo Donato già strimpella le sei corde. Cominciando a frequentare i ritrovi musicali di Bologna, ha modo di entrare a far parte di alcuni complessi: tra questi, “I Rigidi”, i “Meteors” (band spalla di Gianni Morandi) e “I Judas”, complesso alternativo bolognese, rivale cittadino dei futuri Pooh quando alle origini ancora si chiamavano “The Jaguars”.
La militanza nei Pooh
Grazie al cantante dei “Rigidi” Enrico Marescotti che lo segnala al paroliere dei “Pooh” Valerio Negrini, nel 1968 dopo le dimissioni del chitarrista Mauro Bertoli, a Dodi è proposto di entrare nella formazione dei Pooh. Allora diciassettenne, con grande soddisfazione si ritrova a gustare il successo di Piccola Katy subito dopo la pubblicazione del disco. Il periodo di prova con i Pooh dura in tutto una settimana, a casa di Riccardo Fogli, appena in tempo per registrare le parti vocali di Buonanotte Penny, singolo del 1968. Nel successivo album Memorie non canterà neanche un brano.
È il secondo autore delle musiche del complesso per quantità, ed è la voce principale dei primi grandi successi come Tanta voglia di lei (1971), Noi due nel mondo e nell’anima (1972) e Infiniti noi (1973). In seguito, sotto la direzione artistica di Giancarlo Lucariello, a causa del coordinamento di quest’ultimo nasce il dualismo con Riccardo Fogli, che nel 1972 lascia la band per tentare l’avventura solista. Per la prima volta nella storia dei Pooh, dall’album Alessandra, l’autore delle musiche non è solo Roby Facchinetti; infatti Dodi firma le musiche e canta Via lei, via io, Io in una storia. Nel 1973 compone al pianoforte la melodia di Lei e lei, cantata poi da Roby, e La locanda. La sua voce è ancora quella prescelta dal produttore Giancarlo Lucariello per rappresentare il complesso nei 45 giri di Io e te per altri giorni e Infiniti noi, oltre che nella suite di Parsifal, dove esalta le sue consistenti potenzialità tecniche da chitarrista. Le sue doti tecniche si apprezzano oltreché in molti brani strumentali della band (come La gabbia, Fantastic Fly, Viva etc), nelle varie suite, anche in ‘semplici’ canzoni dove l’intervento della sua chitarra non passa certamente inosservato. Negli anni successivi firma brani come Orient Express, Wild Track (l’unico brano composto direttamente in inglese dai Pooh), Peter Jr. (con testo di Stefano D’Orazio). Come interprete vocale viene affiancato dal 1976 da Roby Facchinetti, che oltre a scrivere la maggior parte delle canzoni del complesso, decide d’interpretare i singoli di maggior successo.
Nel 1977 compone In diretta nel vento, che strizza l’occhio alla nascita delle prime radio libere, con la storia di un D. J. fotografato in una delle tante serate passate a metter su dischi e rispondere al telefono. Dodi scrive la melodia di Ci penserò domani, del 1978, interpretata da Roby e nel 1979, per l’album Viva scrive il brano Una donna normale.
Da Canterò per te a Dov’è andata la musica
Per la prima volta dal 1966 un singolo dei Pooh non è musicato da Roby Facchinetti: si tratta del singolo Canterò per te, del 1980, dell’album …Stop. Nel 1981 durante il tour invernale di Buona fortuna, il giornale tedesco Die Zeitung assegna a Dodi il premio come miglior chitarrista europeo. Nella primavera del 1985 pubblica il suo LP da solista Più in alto che c’è, dedicato ai figli Sara, Serena e Daniele. Vasco Rossi è autore del testo della canzone che dà il titolo all’album. Nel 1986 la rivista tedesca Stern assegna a Dodi il premio come miglior chitarrista europeo; nello stesso anno anche la critica italiana gli conferisce il premio come miglior chitarrista italiano. Nello stesso anno, come anche gli altri Pooh, è nominato Cavaliere della Repubblica dall’allora presidente Francesco Cossiga. Nel 1988 e nel 1989 la critica italiana conferisce a Dodi il premio come “miglior chitarrista italiano”. Nel 1989, a Cortina forma insieme a Zucchero Fornaciari, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti, Michele Torpedine e Umberto Maggi il complesso Adelmo e i suoi Sorapis. Nell’album Uomini soli, dopo il successo sanremese, Dodi scrive e interpreta L’altra donna, uno dei brani più famosi del gruppo. Nel corso degli anni novanta, nonostante il suo ruolo di autore delle musiche prenda sempre più piede, sembra essere messo leggermente in disparte e i brani passati in radio sono spesso scelti fra quelli scritti da Roby Facchinetti e Red Canzian. Nel 1993 i Sorapis, gruppo formato da Zucchero, Dodi Battaglia, Maurizio Vandelli dell’Equipe 84, il produttore Fiorenzo Zanotti, il responsabile del Festival di Sanremo nonché allora manager di Zucchero Michele Torpedine e il bassista dei Nomadi Umberto Maggi, pubblicano l’album Walzer d’un Blues, promosso con un mini-tour mondiale di una decina di date da Milano a Gerusalemme; l’ultima apparizione pubblica dei Sorapis risale al Festival di Sanremo 2009, in accompagnamento a Irene Fornaciari. Il 23 aprile 2003, dopo due anni di lavorazione, esce D’assolo, il suo secondo disco solista, uno strumentale acustico. Contiene brani inediti dal sapore multi-etnico mediterraneo composti e arrangiati dallo stesso musicista, con melodie pop e internazionali, intarsiate da virtuosismi. Nel brano Nordinfesta partecipano Maurizio Solieri, chitarrista di Vasco Rossi, e Franco Mussida (PFM), coi quali ha costituito a fine anni novanta l’ensemble Le chitarre d’Italia. Nel 2004 partecipa al 47º Zecchino d’Oro con il brano “Il pianeta Grabov”. Nel 2009 pubblica il suo metodo per chitarra Dodi Battaglia, in cui viene spiegato nei dettagli il suo modo d’intendere la musica e di comunicare con una chitarra. Nel 2010 partecipa al Festival di Sanremo supportando i Sonohra. Il 7 aprile 2015, esce Dov’è andata la musica, il terzo album, scritto e suonato in coppia con il chitarrista australiano Tommy Emmanuel, considerato uno dei maggiori virtuosi della chitarra acustica. Questo è il primo album i cui testi sono stati scritti da Battaglia dopo la morte di Valerio Negrini, storico paroliere dei Pooh e contiene brani inediti e brani di Tommy Emmanuel già pubblicati in altri suoi album. Tra i brani dell’album, c’è uno strumentale dedicato per l’appunto a Valerio Negrini. Nel 2016, per il festeggiamento del cinquantennale dei Pooh (e il definitivo scioglimento della band) scrive la musica dell’inedito Le cose che vorrei, presente sull’album live Pooh 50 – L’ultima notte insieme, estratto dal concerto allo Stadio San Siro tenutosi venerdì 10 e sabato 11 giugno 2016. Nel 2020 collabora con Annalisa Minetti e Mario Biondi al progetto Nemico invisibile di cui il 20 aprile viene pubblicato il singolo Il nostro tempo; il ricavato viene devoluto ad Auser, associazione che, anche durante la pandemia di COVID-19 del 2019-2021 porta avanti iniziative di sostegno per le persone più fragili, sole e anziane. Nel 2021 prende parte all’album Dare di Mario Biondi interpretando il brano Show Some Compassion insieme a Mario Biondi e ad altri artisti quali Chuck Rolando, Annalisa Minetti, Enzo Avitabile, Sarah Jane Morris, Jeff Cascaro, Alain Clarke, Paulo Gonzo, Luna, Omar e Nick The Nightfly.
ROBY FACCHINETTI BIOGRAFIA:
Roby Facchinetti, all’anagrafe Camillo Lorenzo Ferdinando Facchinetti (Bergamo, 1º maggio 1944), è un cantautore, compositore e tastierista italiano, noto principalmente per essere stato il tastierista dei Pooh. Entrato nel gruppo dopo pochi mesi dalla sua fondazione, sostituendo il tastierista inglese Bob Gillot, con il gruppo ha firmato alcuni dei più grandi successi discografici italiani come Piccola Katy (1968), Tanta voglia di lei e Pensiero (1971), Noi due nel mondo e nell’anima (1972), Parsifal (1973), Dammi solo un minuto (1977), Chi fermerà la musica (1981), Uomini soli (1990), La donna del mio amico (1996), Dimmi di sì (1999) e Dove comincia il sole (2010).
Carriera
Esordi
Il suo primo gruppo, “I Monelli”, vede la luce nel 1958; il complesso si esibisce nelle balere della provincia. Dopo una lunga gavetta, il gruppo si esibisce al Grand Hotel di Rimini. In seguito, Facchinetti incontra Paolo Bacilieri, cantante e gestore de “La Stalla”, un rinomato locale di Riccione. Il risultato dell’audizione è l’ingaggio della durata di venti giorni nel locale; è questo l’inizio di una collaborazione poi rinnovata per tutta la stagione grazie al successo e ai consensi ottenuti. Passato nel 1964 al gruppo Pierfilippi e Les Copains, Roby gira l’Italia, fin quando una sera allo ‘Sporting Club’ di Bologna, agli inizi del 1966, il gruppo suona insieme ai Pooh. Al termine dell’esibizione, a Roby viene proposto di unirsi a tale gruppo per sostituire Bob Gillot. Accetta, con la benedizione del suo vecchio gruppo che lo incita ad una tale decisione.
Pooh
Nel 1966 i Pooh sono ancora un gruppo “beat” che ha da poco cambiato gli assetti, dopo i primi cinque anni dilettantistici col nome ‘Jaguars’, quando il giovane Facchinetti nel maggio di quell’anno fa il suo ingresso nel gruppo. Assume in fretta un ruolo preponderante nel complesso: diventa subito il compositore della maggior parte dei pezzi, è per esempio della coppia “Facchinetti-Negrini” il primo dei brani non cover del gruppo, si tratta di Brennero ’66, canzone portata con scarso successo al “Festival delle Rose” del 1966 (oltre ad esserne l’autore, Roby ne è anche l’interprete). Il brano è censurato dalla Rai, viene anche intimato al gruppo di cambiar titolo e modificare il testo, pena l’estromissione dal concorso. Diventa così “Le campane del silenzio”, in un’esibizione radiofonica disturbata da problemi tecnici che non ne permettono l’ascolto: la canzone si classifica all’ultimo posto. Fino al 1971 la composizione musicale passa tutta per le sue mani, anche se le voci soliste sono soprattutto di Riccardo Fogli e Dodi Battaglia. Roby si toglie la soddisfazione di cantare, in coppia con Negrini, in La fata della luna del 1969 già pubblicata l’anno precedente, come La leggenda della Luna, nel disco Contrasto (in quella circostanza cantata solamente da Roby). Si riconosce la voce di Facchinetti in altri brani del periodo degli anni sessanta come Per quelli come noi, Il cane d’oro, Mr. Jack e altri ancora. Nel primo album pubblicato dai Pooh con la nuova casa discografica CBS, nel 1971, Roby è l’unico autore delle musiche e si limita a cantare una delle strofe finali del brano Opera prima. Con i testi di Valerio Negrini compone Tanta voglia di lei, Pensiero, Noi due nel mondo e nell’anima, Nascerò con te, Quando una lei va via, Io e te per altri giorni, Infiniti noi, Parsifal. Dal 1972, con l’uscita di Alessandra (album e canzone dedicati alla neonata bimba di casa Facchinetti) anche Dodi Battaglia comincia a proporsi come autore delle musiche. Pur cantando nel singolo Cosa si può dire di te, in Mio padre, una sera, e alternandosi con Dodi in La nostra età difficile la voce di Roby è ancora in secondo piano, sovrastata da quella Riccardo e poi di Dodi. Nell’album Parsifal, che consacra la formazione storicamente più stabile del gruppo, Roby si ritaglia alcune parti vocali in Lei e lei (scritta però da Dodi Battaglia), L’anno, il posto, l’ora e Solo cari ricordi, alternandosi con Dodi e Red nel cantato delle ultime due. Inoltre, in questo album comincia a manifestare anche abilità compositiva di brani strumentali, chiaramente evidenti nel brano “Parsifal” e confermante negli anni a venire in altri come “Il tempo, una donna, la città”, “Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla”, “Il ragazzo del cielo”, “Viva”, “Grandi speranze”, “Il giorno prima”, “Puoi sentirmi ancora” e “Dove comincia il sole”. Con l’uscita del singolo “Per te qualcosa ancora”, la voce principale del gruppo diventa Roby, che interpreta successivamente i brani di maggior successo del decennio, partendo da “Linda”, “Pierre”, “Dammi solo un minuto”, “Cercami” (in coppia con Dodi) e “Ci penserò domani”. Negli anni settanta, la coppia Facchinetti-Negrini continua a costituire il pilastro creativo, ma il ruolo di Roby come compositore viene affiancato da quello di Red Canzian e Dodi Battaglia (parallelamente, i testi delle canzoni iniziano ad esser affidati con maggior frequenza non solo a Valerio Negrini, ma anche a Stefano D’Orazio). Nel 1984 esce “Roby Facchinetti”, album solista inciso con musicisti inglesi e l’orchestra sinfonica di Monaco) e nel 1993 “Fai col cuore”, il secondo album solista registrato con un’orchestra sinfonica, più introspettivo rispetto al precedente. Il suo ruolo di leader vocale continua per tutti gli anni ottanta e si conferma in occasione della vittoria sanremese del 1990, dove a Roby viene affidata una parte importante del pezzo Uomini soli. Nel 1991 scrive due brani per Marcella Bella. Partecipa alla 57ª edizione del festival di Sanremo, al fianco del figlio Francesco, con il brano “Vivere normale”, centrata sul tema dell’amore e del rapporto filiale. Dopo la prima esibizione, però, i due vengono aspramente criticati dall’esperto Mario Luzzatto Fegiz in occasione del dopo-festival. Nonostante tutto i due si classificano all’ottavo posto. Pubblica il terzo album da solista nel 2014: intitolato Ma che vita la mia contiene anche un duetto con il soprano torinese Valeria Caponnetto Delleani (figlia di Silvana Aliotta) nella canzone Poeta, dedicata a Valerio Negrini. Il 27 marzo l’album debutta al primo posto della classifica dei più venduti in Italia.
Dopo i Pooh
Il 3 novembre 2017 è uscito il suo nuovo cd realizzato in coppia con Riccardo Fogli. Il titolo è Insieme. Nel 2018 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Riccardo Fogli, con il brano Il segreto del tempo (musica di Roby Facchinetti, testo di Pacifico), piazzandosi in finale al 18º posto. Nel marzo 2020, durante l’epidemia di COVID-19 in Italia, scrive il brano Rinascerò, Rinascerai, con le parole del collega Stefano D’Orazio. La canzone, arrangiata da Danilo Ballo, in pochi giorni viene messa a disposizione sulle piattaforme digitali. Tanto SIAE quanto Sony Music devolveranno tutti i diritti in favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Questo brano è inoltre il primo singolo del triplo album Inseguendo la mia musica. Nel settembre 2020 pubblica il brano Fammi volare, sempre con le parole del collega Stefano D’Orazio, come secondo singolo dell’album, la cui pubblicazione è avvenuta il 25 settembre. Nel 2020 partecipa nel film Un figlio di nome Erasmus, dove interpreta sé stesso cantando il brano Pensiero.
RICCARDO FOGLI BIOGRAFIA:
Riccardo Fogli (Pontedera, 21 ottobre 1947) è un cantautore e bassista italiano. Frontman e bassista dei Pooh tra il 1966 e il 1973 e tra il 2015 e il 2016, poi vincitore da solista del 32º Festival di Sanremo e della prima edizione del reality show Music Farm, ha inciso complessivamente 32 album.
1966-1973: il periodo con i Pooh
Riccardo Fogli, dopo una brevissima permanenza nei Jet di Pontedera (band dal profilo amatoriale) esordisce nel settore della musica leggera come frontman e bassista di un complesso rock che fa base a Piombino, formatosi nel 1961 grazie alla forte spinta intraprendente di Ivo Saggini e di Tullio Anselmi. Quest’ultimo e il figlio Nedo (chitarrista) convocano Marino Alberti (batterista), Piero Ballini (chitarrista) e Vincenzo Doni (organista). The Slenders, (Gli Smilzi, questo il nome della band) attendono di trovare un bassista che di lì a poco viene individuato nel giovanissimo Fogli, che nell’estate del 1963 debutta nella formazione all’hotel Hermitage dell’isola d’Elba. La band in quella occasione si presenta al pubblico sotto lo pseudonimo The Slenders & Tony Rio (soprannome, quest’ultimo, sotto il quale si cela Riccardo Fogli). Il quintetto si compatta e nel 1965, in vista delle prime trasferte extra-regionali, acquista un furgone. Nel 1966, reduce l’anno precedente dalla partecipazione alla Festa degli Sconosciuti di Ariccia (dove il Complesso si è piazzato al secondo posto), la band viene scritturata da Leo Wächter, che ingaggia il quintetto in prova per un mese a conclusione del quale gli prospetta di suonare al Piper-Club di Milano. A Piombino Fogli lavora come gommista mentre gli altri componenti della band sono impiegati presso lo stabilimento delle Acciaierie e per poter suonare chiedono e ottengono sei mesi di aspettativa. Quella al Piper di Milano, in occasione della quale avviene l’incontro tra Fogli e la prima formazione dei Pooh (allora capitanata da Valerio Negrini e Mauro Bertoli), è una delle ultime esibizioni della band. Impressionati dallo stile canoro del giovane Fogli e dalla sua tecnica al basso, dopo il concerto i musicisti del complesso dei Pooh gli chiedono di entrare nella formazione in sostituzione di Gilberto Faggioli, che già da qualche tempo si trova in forte divergenza con le scelte musicali dei compagni e per ciò è stato estromesso dal sodalizio. Di contro, i componenti della band a cui fa capo Fogli, senza un contratto discografico e attraversati da un clima di smobilitazione, dovuto alle ristrettezze economiche, sono in procinto di sciogliere la band. Il passaggio di Riccardo Fogli nel ruolo di bassista da una formazione all’altra avviene non senza compromessi: Saggini e soci chiedono a Valerio Negrini di accollarsi le rate del furgone della band che ancora stavano finendo di pagare. Così il complesso dei Pooh si ritrova con un nuovo bassista, che in dotazione, oltre al furgone e alle ammiratrici, porta pure la canzone Nel buio, cover di I looked in the mirror, che i Pooh inseriranno sia nella scaletta dei concerti sia nel primo album, Per quelli come noi, uscito nell’ottobre del 1966. Il ruolo di Riccardo nel primo LP della band è comunque marginale; si occupa dei cori e delle parti di basso dei brani non ancora registrati. Alcune canzoni erano infatti già state incise e pubblicate in precedenza. Fra i brani che rimangono fuori dal disco, spicca I cinque orsacchiotti, nel quale i 5 musicisti, a turno, interpretano una delle strofe (l’ultima viene affidata a Fogli). In seguito, dopo l’abbandono di Mauro Bertoli, il complesso si assesta in quartetto. Escono alcuni singoli di successo, Piccola Katy e In silenzio, entrambi affidati all’interpretazione di Riccardo, il quale diventa leader vocale della band anche nel successivo long playing Contrasto, uscito nel 1969. Riccardo è anche voce principale di Mary Ann, Un minuto prima dell’alba e Goodbye Madame Butterfly. Quando i Pooh incidono Memorie nel 1970, è già chiara la posizione di Riccardo come unica voce della band, il che lascia pochissimo spazio sia a Roby Facchinetti sia a Valerio Negrini. Il ruolo di leader vocale della band si incrina quando il complesso passa alla CGD (catalogo CBS), nel 1970; nel giugno di quell’anno, Riccardo esordisce come solista con il 45 giri Zan zan/I 10 comandamenti dell’amore, inciso con lo pseudonimo Renzo insieme a Virginia, ovvero Viola Valentino, sempre per la Vedette. Il produttore dei Pooh, Giancarlo Lucariello, non volendo lasciare al solo Riccardo il ruolo di voce principale, decide di affidare a Dodi Battaglia il cantato di Tanta voglia di lei, il 45 giri che lancerà il complesso dei Pooh nell’Olimpo della canzone.
A Riccardo viene affidata l’esecuzione vocale del brano Pensiero. Nell’album Opera prima, uscito nel 1971, Riccardo interpreta pure Che favola sei, Alle nove in centro e la prima strofa cantata (dopo il parlato di Valerio Negrini) del brano Opera prima. L’insofferenza al ruolo di comprimario porta Riccardo a lasciare la band nel 1973, nel bel mezzo del tour per l’album Alessandra. Lucariello ha affidato i singoli più importanti del disco ancora a Battaglia, togliendo sempre più spazio a Riccardo, che comunque ha il proprio spazio in Nascerò con te, Col tempo, con l’età e nel vento, (Cantato in coppia con Battaglia), Donna al buio, bambina al sole, Quando una lei va via e Alessandra, canzoni evergreen del repertorio della band.
Dopo i Pooh: 1973-1979
A questo punto Fogli nei Pooh si sente come un re senza corona e, aiutato dai consigli di Patty Pravo, all’epoca divenuta la sua amante, che lo convince a lasciare il gruppo per intraprendere la carriera solista, si separa definitivamente dalla band. Nel 1973, mentre i Pooh pubblicano il pluridecorato Parsifal, proposto anche in una fortunata tournée americana, Riccardo Fogli battezza il proprio esordio da solista con un LP che rimane pressoché sconosciuto, Ciao amore, come stai. Da questo album vengono estratti alcuni singoli, ma la scelta di Fogli sembra rivelarsi un fallimento, abbandonare un gruppo destinato a lasciare un segno indelebile nella storia per far musica per conto proprio, senza avere riscontri né dal pubblico né dalla critica. Nel 1974 partecipa al Festival di Sanremo col brano Complici, di Carla Vistarini e Luigi Lopez, a cui fa seguito un brano dal sapore progressive, Amico sei un gigante. L’anno successivo pubblica il singolo Guardami (con il quale partecipa a Un disco per l’estate), un brano che rimanda molto agli anni sessanta che stenta a trovare spazio nei juke box. Un disco, interamente cantato in spagnolo, delle canzoni dei primi anni di Fogli, segue le incisioni italiane. Nel 1976 arriva una svolta nella carriera di Fogli: il 45 giri Mondo, brano di Carla Vistarini e Luigi Lopez, diventa un successo e il nome dell’ex bassista dei Pooh comincia finalmente a circolare nei grossi circuiti nazionali. Grazie a Mondo, il cantante entra nella Top Ten della Hit Parade e partecipa al Festivalbar, ritirando il Premio Disco Verde. Sempre in quell’anno, pubblica il suo secondo LP, intitolato semplicemente Riccardo Fogli, che include fra le altre una canzone del suo periodo nei Pooh, In silenzio, che viene rivisitata in una particolare versione rallentata, con una sezione orchestrale a far di contorno. L’intro ricorda però Infiniti noi dei Pooh, pubblicata nel 1973. Nel disco trovano spazio anche Mi manca, brano scritto da Umberto Tozzi che verrà incluso sia nell’album dell’artista toscano sia in quello del giovane cantautore torinese. Fra le due versioni, l’unica differenza sarà il testo, leggermente modificato dal paroliere Giancarlo Bigazzi. Con Giancarlo Lucariello che produce i suoi dischi, Riccardo torna in auge e pubblica nel 1977 il singolo Stella di Carla Vistarini e Luigi Lopez, che diventa una hit importante della sua carriera, anche se con successo inferiore al precedente Mondo. Il seguente LP, Il sole, l’aria, la luce, il cielo, esce nel 1977 e segna una tappa importante della carriera di Fogli, forse vagamente datato per il periodo nel quale è uscito, ma che delinea i contorni dell’ex ragazzo del ’66. Nel disco sono incluse canzoni come Anna ti ricordi, Il giorno comincia qui, Ricordati, Paola, le ultime due vanno a comporre il 45 giri uscito in seguito per promuovere il disco. Gran parte dei brani vengono affidati alla penna della poetessa Carla Vistarini e di vari autori delle musiche. Riccardo scrive i testi di sole due canzoni, l’eterea e emozionante Vendo sogni e Dolce straniera. Nel 1978 esce la raccolta Io ti porto via, che include quattro canzoni inedite tra le quali la title-track. Il grande successo arriva nel 1979, con il singolo Che ne sai, che rimane per moltissimo tempo nelle prime posizioni in classifica, accompagnando il successo dell’omonimo LP nel quale si trovano anche due brani firmati dall’ex compagno di gruppo Roby Facchinetti. Fogli lascia un’impronta importante di sé come interprete raffinato e gentile della canzone italiana, negli anni del cantautorato, del punk, dei giovani ribelli, e si presenta sia nella musica sia nell’abbigliamento come un giovane damerino in frac, proprio come nella copertina del disco. Altri singoli importanti sono Pace, Non mi lasciare e Che amore vuoi che sia. La maggior parte dei brani è composta da Maurizio Fabrizio, che si occupa anche degli arrangiamenti, e dal paroliere Guido Morra, già autore dei testi delle canzoni di Gianni Togni. Sempre nel 1979 dovrebbe uscire l’album Matteo, prodotto da Fogli e Marcello Aitiani, con testi scritti interamente da Fogli, ma il disco viene bloccato dall’etichetta discografica perché ritenuto troppo “diverso” (si tratta di un concept album di rock progressive nel quale si narra la vita di un uomo ripresa al contrario, dalla morte alla nascita, in pratica un disco al contrario rispetto a quello fatto con i Pooh dieci anni prima, ovvero Memorie) dal genere che ha portato alla ribalta Fogli, il pubblico ne sarebbe rimasto spiazzato. Il brano Festa viene incluso in Che ne sai.
Gli anni ottanta
La serie fortunata di Riccardo continua nel 1980 con l’album Alla fine di un lavoro dal quale viene estratto il singolo Ti amo però, oltre a Scene da un amore e al brano eponimo del disco. Anche Fogli partecipa alla stesura dei testi. L’anno seguente esce Campione, album che consacra Riccardo Fogli come interprete della canzone italiana. Da questo LP, infatti, viene estratta Malinconia, canzone che vince La Vela d’Oro, il Telegatto e il Disco di Platino. Nel 1982 partecipa al Festival di Sanremo e vince con Storie di tutti i giorni, canzone che in molti vedevano come vincitrice annunciata. La vittoria sanremese, peraltro, è abilmente costruita dal produttore Lucariello, che curò i dettagli della canzone, dal suono di chitarra elettrica contrapposto a un giro di pianoforte classico, dall’abbigliamento elegante di Fogli durante la serata finale, all’accompagnamento di un chitarrista di matrice rock di grande effetto come Roberto Puleo. Le polemiche a seguire (si parlò di una vittoria comprata dall’etichetta discografica) non minano la popolarità del brano, che balza in cima alla classifica italiana, regalando a Fogli il Premio Bettino Ricasoli per la qualità letteraria del testo, il Telegatto, il Premio Radio Corriere TV e il disco d’oro. Il successo del brano permette al cantante di esibirsi l’anno successivo all’Eurovision Song Contest, manifestazione canora europea che vedeva la partecipazione, come rappresentante dell’Italia, proprio del gruppo o dell’artista vincitore a Sanremo. Il 1982 segna inoltre l’uscita di due album: il primo, Collezione, comprende la vincitrice di Sanremo e i brani migliori di quel periodo; l’altro, Compagnia, ha in totale dieci brani, dei quali cinque inediti e cinque già incisi da altri cantanti. I brani già editi hanno un filo conduttore comune, essendo stati scritti da vari autori: Luigi Lopez e Carla Vistarini per La voglia di sognare (originale di Ornella Vanoni del 1974), Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio per il brano Per amarti (originale di Mia Martini del 1977), Roby Facchinetti e Valerio Negrini per Nascerò con te (originale dei Pooh, con lui come voce solista, del 1972), Dario Baldan Bembo per Tu cosa fai stasera (originale dello stesso Baldan Bembo a Sanremo 1981), e ancora Lopez e Vistarini per Io voglio vivere (originale di Alice del 1975). Le canzoni nuove sono la stessa Compagnia, di Guido Morra e Maurizio Fabrizio, canzone velata di una nostalgia per le cose e per il tempo che passa, tematiche preferite dal nostro. Poi Come cambia in fretta il cielo, una canzone che sembra presa dal repertorio dei Pooh, scritta da Maurizio Piccoli e Maurizio Fabrizio e Altri Tempi (anche qui il rimpianto per il passato), Un angelo e Donne. Il disco è stato registrato negli studi della CGD e prodotto da Giancarlo Lucariello. Fogli partecipa all’Eurovision Song Contest 1983 con Per Lucia (scritta dallo stesso Fogli con Maurizio Fabrizio e Vincenzo Spampinato), brano che si piazza all’11º posto. Il tema, nell’immaginario degli autori, è una lettera scritta a una ragazza che vive oltrefrontiera, a Berlino Est. Nel 1984 è uscito l’album Torna a sorridere (di cui fa parte l’omonima canzone presentata al Festivalbar), mentre l’anno seguente è stata la volta di 1985, all’interno del quale è inclusa la canzone sanremese Sulla buona strada, che ottiene un ottimo riscontro piazzandosi al quarto posto nella kermesse; in estate presenta al Festivalbar il brano Dio come vorrei, non incluso nell’album. Nel 1987, per promuovere il disco Le infinite vie del cuore, Fogli si riunisce ai Pooh per la realizzazione del singolo Giorni cantati. Successivamente escono altri album: Amori di guerra (1988), la raccolta Non finisce così (1989), che include il brano presentato quell’anno a Sanremo, e Sentirsi uniti (1990), nel quale è incluso Ma quale amore, anch’esso in gara al Festival.
1991-1999: gli anni novanta
Nel 1991 Fogli partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con un brano introspettivo, Io ti prego di ascoltare, che viene incluso insieme a Dimmi chi sei e A metà del viaggio in un album, intitolato come quest’ultimo pezzo, dove vengono rivisitati molti dei suoi grandi successi; A metà del viaggio segna la fine della collaborazione con lo storico produttore Giancarlo Lucariello. Sempre nello stesso anno incide Amici, brano scritto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini, interpretato a due voci con Marcella Bella e incluso nell’album della cantante, intitolato Sotto il vulcano. Riccardo Fogli torna a Sanremo nel 1992 con In una notte così (inizialmente destinata a Mia Martini). Viene poi pubblicato l’album Teatrino meccanico, che include anche Voglio le tue mani (singolo del quale viene girato un video clip che preannuncia la partecipazione a Un disco per l’estate). Il cantante incide poi per il mercato spagnolo Sabrás, nota in Italia come Saprai nella versione a due voci di Fiordaliso e Roby Facchinetti e ora eseguita da Fogli e dalla stessa cantante in lingua spagnola. Nonostante le buone critiche (che parlano di un artista raffinato e fuori dagli schemi della musica attuale) e i vari riconoscimenti come il Premio Calidario del Casinò Municipale di Sanremo, la Targa Ciano Montello, la Targa San Vincenzo e la Targa Colle di Fuori, la popolarità e la vendita dei dischi di Fogli sembra affievolirsi sempre più. L’artista pubblica allora Nella fossa dei leoni, disco dalle sonorità tipicamente elettriche, del quale fanno parte Ombre sopra i muri e Caro amore mio (da questo disco viene tratto il singolo Storia di un’altra storia). Del 1995 è invece Fogli su Fogli, un album interessante poiché unplugged, ovvero suonato in presa diretta con grandi sessioni di musicisti: vi prendono parte, oltre alla storica band di Fogli (Roby Facini, Ugo Maria Manfredi, Pietro Cantarelli e Alessandro Ravasini), anche Massimo Luca, Vince Tempera e Claudio Pascoli, insieme con Giovanni Pezzoli e Andrea Fornili degli Stadio, e un quartetto d’archi. Nel disco trovano posto molti successi riarrangiati in chiave acustica e due inediti: Quando sei sola e Monica (destinata a partecipare al Disco per l’Estate). L’anno seguente si ripresenta a Sanremo con Romanzo (brano confinato in diciannovesima posizione), anticipando l’omonimo album. Nel 1998 esce, quasi in sordina, Ballando, un disco (di sole sette canzoni) ben suonato ma che viene presto dimenticato, anche a causa delle vendite quasi nulle. Mentre nel 1999 la rivista specializzata Raro! pubblica in tiratura limitata a mille copie la versione rimasterizzata in CD del precedente concept album Matteo, registrato nel 1978 e abortito all’epoca.
Il terzo millennio
Nel 2001 Storie di tutti i giorni è stato reinterpretato dalla cantante israeliana Dana International. Il pezzo, nella versione ebraica, prende il titolo di Tagid Li Mi (Dimmi Chi). Nello stesso anno partecipa alla trasmissione La notte vola, gara musicale tra i brani più famosi degli anni ottanta, nella quale presenta Storie di tutti i giorni e arriva in finale. Dopo una serie di raccolte antologiche e un disco dal vivo del 2002, il nome di Riccardo Fogli torna a circolare con la vittoria del reality show Music Farm, condotto da Amadeus nel maggio del 2004. In seguito, come premio, gli viene concessa la pubblicazione di un CD con le migliori interpretazioni realizzate nel programma di Rai 2. Nel giugno del 2001 si esibisce al Lombardia Festival (direttori artistici: Luigi e Carmelo Pistillo). Nel 2005 è stato pubblicato l’album in studio Ci saranno giorni migliori, prodotto da un’importante emittente radiotelevisiva italiana. Gran parte dei brani del disco sono scritti dal cantautore Gatto Panceri, Riccardo firma il testo di Profumo di lei. Si aggregano anche Dodi Battaglia, che firma le musiche e suona la chitarra in Amori belli, amori brutti e Fio Zanotti (arrangiatore anche dei Pooh) in Per te io canto. Viene estratto anche il singolo Non finisce qui, mentre Io non canto (senza te) è una versione diversa del brano già presentato l’anno precedente (per la stessa etichetta) da Dennis Fantina. Questo nuovo lavoro frutta a Fogli il Premio Speciale ai Venice Music Awards. Nel 2008 esce Riccardo Fogli Libro+Cd: si tratta di un cofanetto contenente un CD con alcuni estratti dal suo repertorio (Piccola Katy, Malinconia, Storie di tutti i giorni, Non finisce così, Quando sei sola, ecc.) e un libretto autobiografico in cui sono raccolti degli aneddoti della sua vita. Il 7 luglio 2010, dopo cinque anni di lavorazione, esce per le Edizioni Pendragon il primo libro biografico su Riccardo Fogli, da lui autorizzato e in parte scritto: Fogli di vita e di musica, firmato dal giornalista Fabrizio Marcheselli e dalla “storica” fan Sabrina Panti, contenente fra l’altro la discografia completa e delle foto rare, una prefazione di Giorgio Panariello e testimonianze inedite di vari personaggi dello spettacolo. Nel 2013 ha preso parte al talent show Tale e quale show, nel quale interpreta diversi artisti, tra i quali Ivano Fossati e la sua ex fiamma Patty Pravo.
Reunion con i Pooh (2015-2016)
Nel 2015, dopo 42 anni di assenza, è rientrato nei Pooh per il tour “Reunion” del 2016, organizzato per celebrare il cinquantesimo anno di attività del gruppo: oltre a suonare in tutte le date del tour, Riccardo incide con i Pooh delle nuove versioni a cinque voci di classici della band quali Pensiero, Noi due nel mondo e nell’anima, Chi fermerà la musica, Piccola Katy e Pierre, oltre ai quattro brani inediti presenti nel triplo cd/DVD live Pooh 50 – L’ultima notte insieme Tante storie fa, Le cose che vorrei, Ancora una canzone e Traguardi. Il 31 gennaio 2017, una volta conclusa l’esperienza “Reunion” con i Pooh, Riccardo pubblica per Sperling & Kupfer l’autobiografia Un uomo che ha vissuto – Storie di tutti i miei giorni. Il 3 novembre 2017 esce l’album Insieme, realizzato in collaborazione con Roby Facchinetti. Con quest’ultimo partecipa anche al Festival di Sanremo 2018, presentando l’inedito Il segreto del tempo e successivamente incluso nell’edizione speciale di Insieme. Nel 2019, prende parte alla quattordicesima edizione del reality show di Canale 5, L’isola dei famosi, condotto da Alessia Marcuzzi. Il 27 novembre 2020 esce una nuova versione rivisitata di Mondo, primo successo contenuto nell’album A metà del viaggio del 1991; al progetto ha collaborato Dodi Battaglia. Il 19 marzo 2021 Fogli ha pubblicato il singolo La tenerezza 93, dedicato al figlio. Il successivo 2 luglio è stata la volta di Maledetto l’amore.

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