Lello Arena and Enzo Decaro – Signed Cover VHS – La smorfia

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VHS “La smorfia” con copertina autografata da Lello Arena e Enzo Decaro.

VHS “La smorfia” with cover signed by Lello Arena and Enzo Decaro.

 

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Description

LELLO ARENA BIOGRAFIA :
Lello Arena, all’anagrafe Raffaele Arena (Napoli, 1º novembre 1953), è un cabarettista, attore, regista, sceneggiatore, fumettista e conduttore televisivo italiano, esponente della nuova comicità napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni settanta), assieme a Massimo Troisi ed Enzo Decaro. Figlio di due impiegati alla manifattura tabacchi, all’età di dodici anni Lello Arena si trasferì da Napoli a San Giorgio a Cremano. Affascinato già da bambino dall’arte, non era felice del trasloco: «Sono appena dieci chilometri di distanza, ma nel primo periodo li ho maledetti, li ho accusati di egoismo, di volermi rovinare la vita, di volermi assassinare, da quello che consideravo il centro, mi portavano in periferia. E invece stavano costruendo il mio futuro, un futuro di passioni, ideali, cinema. Che non sarebbe mai stato possibile se non avessi avuto la possibilità di incontrare Massimo». L’incontro fu a tredici anni, durante uno spettacolo teatrale nel teatro parrocchiale della chiesa di Sant’Anna. Accantonata la carriera di rugbista, Arena dedicò anima e corpo al teatro, spinto soprattutto dall’amico Troisi. Insieme a lui e ad altri amici (tra cui Enzo Decaro) formò il gruppo Rh-Negativo, inaugurando un nuovo tipo di teatro che attingeva alla farsa napoletana e al cabaret. Il consenso del pubblico ottenuto al teatro non compensava però il fatto che il gruppo agli inizi spesso non veniva pagato e recitava praticamente per gusto e per passione. Non potevano neanche permettersi abiti eleganti e accessori raffinati. Il tutto era quindi svolto in maniera volutamente grossolana, con scene e costumi piuttosto scarni ed essenziali. Nel 1977 il gruppo (rinominato I saraceni e successivamente La Smorfia) si assottigliò e rimasero, oltre ad Arena, solo Troisi e Decaro. Il trio esordì prima al Teatro San Carluccio di Napoli, grazie all’improvviso forfait di Leopoldo Mastelloni, poi al cabaret romano La Chanson e alla trasmissione radiofonica Cordialmente insieme. Notato da Enzo Trapani e da Giancarlo Magalli, esordì nel programma televisivo “Non stop”. La Smorfia approdò anche in “Luna Park”, il programma del sabato sera condotto da Pippo Baudo, e rimase attivo dal 1979 fino all’inizio degli anni ottanta, mettendo in scena una vasta gamma di sketch. Tra i più memorabili resta l’Annunciazione, con Arena nei panni dell’Arcangelo Gabriele che entrava in scena, in maniera molto teatrale, con il celebre tormentone «Annunciaziò annunciaziò». Gli sketch erano tutti preparati e non esisteva alcun tipo di improvvisazione, come dichiarato da lui stesso in un’intervista a TeatroeMusicaNews. Nel 1981 Massimo Troisi lo chiamò ad interpretare il personaggio di Lello, l’amico invadente del protagonista Gaetano (interpretato dallo stesso Troisi), nel film di grande successo di pubblico e critica Ricomincio da tre (1981). Nel 1982 è protagonista assoluto del film di Lodovico Gasparini No grazie, il caffè mi rende nervoso, in cui interpreta Michele, un giornalista che, condizionato da un raptus, il cui movente sta nel totale rifiuto di una Napoli da allontanare dai soliti stereotipi, inizia ad uccidere i partecipanti del Primo Festival Nuova Napoli (tra cui Massimo Troisi e James Senese). Il film, divenuto un cult, appassionò molti spettatori. Nel 2014 Arena ha parlato dell’esistenza di una sceneggiatura per un seguito, tuttora non concretizzatosi. Nello stesso anno partecipò come comparsa al mediometraggio Morto Troisi, viva Troisi!, in cui Troisi inscena la sua morte prematura, recitando nei panni dell’Angelo custode del defunto attore. Nel 1983 interpretò un ruolo importante nel secondo film di Troisi, Scusate il ritardo (1983), dove impersonò le manie e le nevrosi di chi è stato lasciato dalla fidanzata. Per questo ruolo venne anche premiato con il David di Donatello per il miglior attore non protagonista. Dopo altri film con grandi protagonisti del cinema italiano come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Carlo Verdone, si cimentò nella regia e nella sceneggiatura con Chiari di luna (1988), in televisione con Il principe azzurro e, superato un periodo di inattività cinematografica dopo la prematura morte dell’amico e compagno d’arte Massimo Troisi (1994), tornò al cinema con Facciamo paradiso. Nel 1997 condusse insieme a Massimo Lopez ed Elenoire Casalegno la quinta edizione di Scherzi a parte, che ottenne grandi ascolti. Nel 1993 pubblicò il libro “I segreti del sacro papiro del sommo Urz” , misto di riflessioni sulla vita camuffate nelle vicende di se stesso. Nel 2003 diede la voce a Pulcinella nel film d’animazione Totò Sapore e la magica storia della pizza e l’anno successivo, mentre al teatro recitava in George Dandin di Molière, prese parte alla fiction su Luisa Sanfelice, in cui interpretò lo sbirro della regina Maria Carolina. Nel 2009 ricevette il premio alla carriera Massimo Troisi. Nel 2018, trent’anni dopo il suo primo film, dirige gli Arteteca nel film Finalmente sposi.
Altre attività
Ha collaborato come sceneggiatore per storie a fumetti di Lupo Alberto e Topolino con l’autore Francesco Artibani, con il quale ha scritto anche il testo teatrale Un bel giorno a Santastella…. Ha anche scritto un romanzo per ragazzi, I segreti del sacro papiro del sommo Urz.
Vita privata
Nel 2006 si è sposato con Francesca Taviani, figlia del regista Vittorio Taviani, dalla quale aveva avuto un figlio nel 2002. Da un precedente matrimonio ha avuto la prima figlia Valentina.
ENZO DECARO BIOGRAFIA :
Enzo Decaro, all’anagrafe Vincenzo Purcaro Decaro (Portici, 24 marzo 1958), è un attore, sceneggiatore e cabarettista italiano, esponente della nuova comicità napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda metà degli anni settanta), assieme a Massimo Troisi e Lello Arena. Laureato in Lettere all’Università di Napoli, cominciò presto a fare teatro e, insieme ad alcuni amici (tra cui Massimo Troisi e Lello Arena) formò il gruppo Rh-Negativo, inaugurando un nuovo tipo di teatro che attingeva alla farsa napoletana e al cabaret. Il consenso del pubblico ottenuto al teatro non compensava però lo stile di vita dell’artista e dei suoi compagni: il gruppo, durante gli inizi spesso non veniva neanche pagato e recitava quasi esclusivamente per gusto e per passione. Non potevano neanche permettersi abiti eleganti e accessori raffinati. Il tutto era quindi svolto in maniera volutamente grossolana, con scene e costumi piuttosto scarni ed essenziali. Nel 1977 il gruppo (rinominato I saraceni e successivamente La Smorfia) si assottigliò e rimasero oltre a Decaro, solo Troisi e Arena. Il trio esordì prima al Teatro San Carluccio di Napoli, grazie all’improvviso forfait di Leopoldo Mastelloni, poi approdò al cabaret romano La Chanson (grazie all’intervento dello stesso Decaro che riuscì a convincere il proprietario del locale, Marcello Casco) e alla trasmissione radiofonica Cordialmente insieme. Infine, notato da Enzo Trapani e da Giancarlo Magalli, esordì nel programma televisivo “Non stop”. La Smorfia approdò anche in “Luna Park”, il programma del sabato sera condotto da Pippo Baudo, e rimase attivo dal 1979 fino all’inizio degli anni ottanta, mettendo in scena una vasta gamma di sketch. Dopo lo spettacolo teatrale Così è (se vi piace), il trio si sciolse definitivamente a causa, secondo le parole di Troisi, di divergenze artistiche tra lui e Decaro. Scioltosi il gruppo comico, Decaro proseguì la sua attività sia come regista, sia come attore televisivo e teatrale. Nel 1981 debuttò al cinema con Prima che sia troppo presto, film che lo vedeva ricoprire il ruolo di attore, sceneggiatore, musicista e regista. Nel 1998 il grande successo della fiction Una donna per amico lo riportò alla ribalta nazionale. Proseguì interpretando altre fiction di successo, tra le quali La provinciale, Orgoglio, Lo zio d’America, Padri, Il cardinale, Noi, Madre Teresa, Provaci ancora prof!, Era mio fratello, La terza verità, L’ultimo rigore 1 e 2, Una madre e Una donna per amico 1 e 2′.

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